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Il miraggio svedese

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Il miraggio svedese

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Il volume contiene anche alcuni episodi, accaduti in Svezia all'inizio del 1900, che hanno avuto per protagonisti cittadini italiani. Questi immigrati, per la maggior parte stagionale, erano prevalentemente suonatori ambulanti di zampogne e ciaramelle, provenienti dall'altopiano cassinese o dall'Abruzzo, suonatori d'organetti, orsanti o circensi del granducato di Parma, Piacenza e Guastalla e figurinai della lucchesia. Tra questi vi erano anche provetti stuccatori trevisani. Cinquant'anni or sono, quando arrivarono i primi specialisti "importati" dall'Italia, la Svezia era una delle poche nazioni europee ad avere un'industria efficiente, essendo stata neutrale durante l'ultimo conflitto. L'autore ha intervistato alcuni tra i superstiti ed ha raccolto in alcune testimonianze, le loro impressioni, le esperienze e le delusioni. Italiani e ungheresi, questi ultimi ingaggiati per lavorare nei campi, fecero da cavie per dimostrare se il Paese scandinavo, oggi multietnico e multiculturale, era pronto ad ospitare mano d'opera proveniente da paesi di altra cultura e religione.